domenica 27 gennaio 2013

Lettera aperta all'Assessore Scilabra sulla questione della formazione

Illustre Assessore,
la questione della 'formazione professionale' (forse si dovrebbe dire lo 'scandalo') si sta imponendo all'attenzione dell'opinione pubblica regionale grazie alle importanti e nette prese di posizione Sue e del Presidente della Regione. Indagini della magistratura, blocco dei fondi, trasferimento di gran parte dei dirigenti del settore segnano un crescendo quasi drammatico. Il rischio è però che la questione venga assorbita in una dimensione scandalistica che oscuri la riflessione sul merito del problema.
La sua azione può favorire, finalmente, un processo di radicale trasformazione di una settore di attività, certamente strategico per lo sviluppo della nostra Regione, che vede impegnati anche tanti onesti lavoratori, la cui posizione occupazionale va attentamente salvaguardata, che presenta però tutta una serie di guasti, noti purtroppo ormai da parecchio tempo, sia agli addetti ai lavori, sia ai cittadini più attenti ai problemi dell’Isola. È nota l'indagine condotta dalla Commissione speciale dell'Assemblea Regionale (2011); sono note, in particolare, le requisitorie della Corte dei Conti, che ripetutamente (2007, 2009, 2010) ha osservato che «i corsi in realtà servivano più agli enti che ai frequentanti», i quali li abbandonavano in alto numero (più del 30% di abbandoni nel 2008). In sostanza, i risultati raggiunti dal sistema della formazione professionale siciliana sono stati assai scarsi, sia dal punto di vista degli sbocchi occupazionali, sia da quello puramente formativo. Nelle sue conclusioni, la Commissione speciale dell’ARS notava: «in sostanza si può affermare che il sistema appare costituito sulla crescita esponenziale della spesa pubblica, indirizzato a creare posti di lavoro, a prescindere dalle esigenze effettive del mercato del lavoro e della qualità dei servizi erogati».
Ripensare la formazione, per ricondurla ai suoi veri scopi, richiede, a mio avviso, una ridefinizione radicale del settore. Tre i soggetti che possono svolgere un ruolo di protagonisti del cambiamento: le associazioni degli imprenditori, le associazioni sindacali e l'università. Ciascuno per il ruolo che gli è proprio, i tre soggetti dovrebbero essere immediatamente mobilitati se non si vuole che il processo si areni. Agli imprenditori e ai sindacati va richiesta la costruzione di un piano di formazione strettamente legato ai concreti bisogni del territorio e quindi alle reali opportunità di inserimento nel mondo del lavoro. Senza il pieno e responsabile coinvolgimento delle parti sociali lo spreco di risorse continuerà ineluttabile.
Anche l'università può fornire un efficace contributo alla costruzione di un nuovo sistema, finalmente efficiente, della formazione professionale in Sicilia. Alle istituzioni universitarie può, infatti, essere affidato l'accreditamento degli enti e il controllo di qualità dei corsi. Ciò, sulla base di valutazioni di natura esclusivamente scientifico-pedagogica, utilizzando al meglio quel patrimonio di sapere e di metodo che l’università, istituzionalmente, detiene e diffonde. Nella relazione della Commissione speciale dell'ARS si legge: «il degrado del sistema della formazione è dipeso anche da un sistema di accreditamento che ha consentito l’ingresso di soggetti privi di strutture adeguate, di esperienza e di professionalità misurabili. Il sistema di accreditamento è ancora oggi aperto a tutti, in quanto a tutti possono essere rilasciati “accreditamenti provvisori” che permettono la partecipazione ai bandi e l’erogazione dei finanziamenti regionali senza un minimo di verifica ispettiva, causando un accrescimento esponenziale del numero di enti provvisoriamente accreditati». La maggior parte degli enti di formazione in effetti agisce in regime di 'provvisorietà'.
Illustre Assessore, la mia proposta fa seguito a una precedente lettera aperta indirizzata al Presidente della Regione, all’indomani della sua elezione, con cui lo invitavo a considerare l'università una risorsa per il territorio. La 'formazione professionale' è il primo terreno concreto, credo, in cui può essere attivata una virtuosa sinergia istituzionale per aiutare la nostra Regione ad affrontare e risolvere i tanti gravi problemi che la attanagliano.
Confidando nella Sua attenzione, le porgo i miei più cordiali saluti.
Enrico Iachello

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