(Intervento della prof.ssa Gabriella Alfieri, Presidente del Consiglio Scientifico della Fondazione Verga)
Nel solco di alcune delle
indicazioni apparse su questo blog, la Fondazione Verga può svolgere
un ruolo significativo nel tentativo di porre la cultura umanistica
al servizio del territorio. Importanti prospettive possono aprirsi su
questo fronte:
1) consorziare la Fondazione con la Società di Storia Patria e con altre istituzioni di ricerca correlate all’ateneo per elaborare progetti comuni nell’ambito della ricerca e della formazione (assegni di ricerca; borse di studio; attività museali e creative, ecc.);
2) potenziare il rapporto Università-Scuole per impostare un’attività formativa più incisiva e lungimirante;
3) progettare “pacchetti” di divulgazione del Verga e dei veristi siciliani come “valore” culturale da conoscere e condividere sul piano regionale, nazionale e internazionale, anche in termini di fruizione offerta ai visitatori italiani e stranieri dell’isola.
1) consorziare la Fondazione con la Società di Storia Patria e con altre istituzioni di ricerca correlate all’ateneo per elaborare progetti comuni nell’ambito della ricerca e della formazione (assegni di ricerca; borse di studio; attività museali e creative, ecc.);
2) potenziare il rapporto Università-Scuole per impostare un’attività formativa più incisiva e lungimirante;
3) progettare “pacchetti” di divulgazione del Verga e dei veristi siciliani come “valore” culturale da conoscere e condividere sul piano regionale, nazionale e internazionale, anche in termini di fruizione offerta ai visitatori italiani e stranieri dell’isola.
Si
avverte oggi il bisogno di creare un maggior contatto, al di là del
ristretto circuito accademico, con la città e col territorio. Con
questo spirito si sta organizzando un percorso di letture
interdisciplinari di varie opere del Verga, che coinvolgano
letterati, storici, linguisti, filologi, studiosi di teatro e storici
della musica per superare gli schematismi della lettura univocamente
critico-stilistica legata al sapere scolastico.
Si
sono progettati incontri che prevedono, per il testo di volta in
volta selezionato, una lettura sceneggiata ad opera di attori o di
studenti del laboratorio teatrale del Dipartimento di Studi
Umanistici, e una lettura critica “moltiplicata”, condotta da
almeno due specialisti di diversa appartenenza disciplinare. Tali
incontri, oltre che nei tradizionali spazi accademici, si terranno in
luoghi cittadini più “pubblici” quali biblioteche, fondazioni ed
edifici gestiti da Enti pubblici (es. Palazzo Platamone o simili). Ai
fini di un migliore coinvolgimento del pubblico si accompagnerà ogni
lettura con la proiezione di testi audiovisivi selezionati e gestiti
da giovani esperti del laboratorio multimediale LA.MU.S.A, allo scopo
di favorire la partecipazione e l’identificazione simbolica dei
destinatari, secondo le più attuali tendenze della comunicazione
mediatica. Il progetto tende pertanto a portare il testo verghiano al
di fuori dei tradizionali e ristretti circuiti accademici per
renderlo disponibile in una lettura che, pur avvalendosi degli
strumenti critici e tecnici degli specialisti, lo renda accessibile a
un più vasto pubblico come oggetto d’intrattenimento educativo,
supportato da proiezioni di testi multimediali.
Il successo del primo
incontro (che ha avuto come oggetto la Storia di una capinera)
svoltosi il 15 settembre 2012 presso il Cortile Platamone, conferma
la giustezza della scelta: il cortile era stracolmo, la gente ha
seguito con grande interesse, manifestando alla fine il suo
apprezzamento.
Può essere questa una
prima e nuova modalità di impostare il rapporto
ricerca-divulgazione, incarnato nel nostro caso dall’Università di
Catania e dalla Fondazione Verga, perseguendo alcuni importanti
obiettivi:
- valorizzazione e approfondimento della componente territoriale 'locale' che in Verga acquisisce innovative relazioni identitarie.
- recupero della dimensione orale del testo attraverso la viva voce degli interpreti e il supporto di rappresentazioni audiovisive, in linea con gli attuali orientamenti della comunicazione mediatica che tende, sceneggiando testi letterari per il piccolo e il grande schermo o per la radio, a recuperare la potenzialità didascalica della recitazione.
In definitiva, sulle
linee offerte da Enrico Iachello nei suoi interventi e già attuate
durante la sua presidenza alla Facoltà di Lettere e Filosofia, un
connubio tra Fondazione Verga e Università di Catania potrebbe
conseguire efficaci risultati in diverse importanti direzioni:
- valorizzare Verga come risorsa del territorio e manifestazione della cangiante e dinamica identità siciliana, potenziandone tuttavia i valori universali e antropologici;
- ampliare e rafforzare, al di là di stereotipi e su solide basi filologico-critiche, la fruizione del patrimonio letterario e culturale dell’isola;
- verificare e diffondere il radicamento nei paesaggi dell’opera narrativa e teatrale per ricostruire l’effettiva distanza tra realtà storica e sua rappresentazione letteraria;
- accrescere il richiamo del territorio come patrimonio di valori trasmessi e attuali che la testualità verghiana racchiude e comunica.
- puntare, sulla base dei progetti prima accennati, ad attrarre risorse private: una stagione di attività culturale verghiana così impostata, per fare un esempio, potrebbe essere finanziata dall'associazione degli albergatori di Catania o da Confcommercio? Queste scommesse, ormai, diventano urgenti. Investire in cultura per lo sviluppo del territorio.
Gabriella
Alfieri
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