lunedì 19 novembre 2012

La Fondazione Verga per l'Ateneo catanese


(Intervento della prof.ssa Gabriella Alfieri, Presidente del Consiglio Scientifico della Fondazione Verga)


Nel solco di alcune delle indicazioni apparse su questo blog, la Fondazione Verga può svolgere un ruolo significativo nel tentativo di porre la cultura umanistica al servizio del territorio. Importanti prospettive possono aprirsi su questo fronte: 
1) consorziare la Fondazione con la Società di Storia Patria e con altre istituzioni di ricerca correlate all’ateneo per elaborare progetti comuni nell’ambito della ricerca e della formazione (assegni di ricerca; borse di studio; attività museali e creative, ecc.);
2) potenziare il rapporto Università-Scuole per impostare un’attività formativa più incisiva e lungimirante;
3) progettare “pacchetti” di divulgazione del Verga e dei veristi siciliani come “valore” culturale da conoscere e condividere sul piano regionale, nazionale e internazionale, anche in termini di fruizione offerta ai visitatori italiani e stranieri dell’isola.

Si avverte oggi il bisogno di creare un maggior contatto, al di là del ristretto circuito accademico, con la città e col territorio. Con questo spirito si sta organizzando un percorso di letture interdisciplinari di varie opere del Verga, che coinvolgano letterati, storici, linguisti, filologi, studiosi di teatro e storici della musica per superare gli schematismi della lettura univocamente critico-stilistica legata al sapere scolastico.
Si sono progettati incontri che prevedono, per il testo di volta in volta selezionato, una lettura sceneggiata ad opera di attori o di studenti del laboratorio teatrale del Dipartimento di Studi Umanistici, e una lettura critica “moltiplicata”, condotta da almeno due specialisti di diversa appartenenza disciplinare. Tali incontri, oltre che nei tradizionali spazi accademici, si terranno in luoghi cittadini più “pubblici” quali biblioteche, fondazioni ed edifici gestiti da Enti pubblici (es. Palazzo Platamone o simili). Ai fini di un migliore coinvolgimento del pubblico si accompagnerà ogni lettura con la proiezione di testi audiovisivi selezionati e gestiti da giovani esperti del laboratorio multimediale LA.MU.S.A, allo scopo di favorire la partecipazione e l’identificazione simbolica dei destinatari, secondo le più attuali tendenze della comunicazione mediatica. Il progetto tende pertanto a portare il testo verghiano al di fuori dei tradizionali e ristretti circuiti accademici per renderlo disponibile in una lettura che, pur avvalendosi degli strumenti critici e tecnici degli specialisti, lo renda accessibile a un più vasto pubblico come oggetto d’intrattenimento educativo, supportato da proiezioni di testi multimediali.
Il successo del primo incontro (che ha avuto come oggetto la Storia di una capinera) svoltosi il 15 settembre 2012 presso il Cortile Platamone, conferma la giustezza della scelta: il cortile era stracolmo, la gente ha seguito con grande interesse, manifestando alla fine il suo apprezzamento.

Può essere questa una prima e nuova modalità di impostare il rapporto ricerca-divulgazione, incarnato nel nostro caso dall’Università di Catania e dalla Fondazione Verga, perseguendo alcuni importanti obiettivi:
  • valorizzazione e approfondimento della componente territoriale 'locale' che in Verga acquisisce innovative relazioni identitarie.
  • recupero della dimensione orale del testo attraverso la viva voce degli interpreti e il supporto di rappresentazioni audiovisive, in linea con gli attuali orientamenti della comunicazione mediatica che tende, sceneggiando testi letterari per il piccolo e il grande schermo o per la radio, a recuperare la potenzialità didascalica della recitazione.

In definitiva, sulle linee offerte da Enrico Iachello nei suoi interventi e già attuate durante la sua presidenza alla Facoltà di Lettere e Filosofia, un connubio tra Fondazione Verga e Università di Catania potrebbe conseguire efficaci risultati in diverse importanti direzioni:
  1. valorizzare Verga come risorsa del territorio e manifestazione della cangiante e dinamica identità siciliana, potenziandone tuttavia i valori universali e antropologici;
  2. ampliare e rafforzare, al di là di stereotipi e su solide basi filologico-critiche, la fruizione del patrimonio letterario e culturale dell’isola;
  3. verificare e diffondere il radicamento nei paesaggi dell’opera narrativa e teatrale per ricostruire l’effettiva distanza tra realtà storica e sua rappresentazione letteraria;
  4. accrescere il richiamo del territorio come patrimonio di valori trasmessi e attuali che la testualità verghiana racchiude e comunica.
  5. puntare, sulla base dei progetti prima accennati, ad attrarre risorse private: una stagione di attività culturale verghiana così impostata, per fare un esempio, potrebbe essere finanziata dall'associazione degli albergatori di Catania o da Confcommercio? Queste scommesse, ormai, diventano urgenti. Investire in cultura per lo sviluppo del territorio.

Gabriella Alfieri



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