(intervento di Daniele Malfitana, direttore Istituto per i beni archeologici e monumentali del CNR, Catania)
Il tema del dottorato di
ricerca toccato da Enrico Iachello, alla luce del recente DM dell'8
febbraio, offre l’occasione per consolidare sempre più interesse
attorno ad un argomento su cui le Università e gli Enti di ricerca
saranno chiamati ad operare già nei prossimi mesi. Sì, anche gli
Enti di ricerca: perché il DM appena menzionato, all’art. 2, comma
2, lettere a, d, prevede espressamente che la costruzione del
nuovo corso di dottorato debba nascere, anche, da sinergie, consorzi,
convenzioni tra università ed enti di ricerca. La necessità di
legare sempre più la rete delle università agli enti di ricerca (in
primis, la rete degli Istituti del CNR sparsi su tutto il
territorio nazionale) è stata sinora molto sostenuta dal Ministro
Profumo. Il decreto ministeriale immediatamente precedente (prot.
24786 del 27.11.2012 «Convenzione quadro tra Università ed
enti pubblici di ricerca per consentire ai professori e ricercatori
universitari a tempo pieno di svolgere attività di ricerca presso un
ente pubblico e ai ricercatori di ruolo degli enti pubblici di
ricerca di svolgere attività didattica e di ricerca presso
Università») va proprio nella direzione di favorire le
sinergie, le interazioni, la reciprocità creando quel sistema
integrato tra Università ed enti di ricerca sempre auspicato e su
cui anche il Presidente del CNR, Luigi Nicolais, sta lavorando tanto.
Peraltro, le attività didattiche svolte dai ricercatori degli enti
di ricerca potranno concorrere proporzionalmente all'accreditamento
delle sedi e dei corsi di studio. Segno evidente che la sinergia è
quasi obbligata. Ora, con il DM dell'8 febbraio scorso, la prima
occasione di prova che si offre è il dottorato. Su questo tema,
credo sia necessario fare squadra. Il coinvolgimento del CNR come
altro attore co-gestore del corso di dottorato potrebbe servire anche
a "recuperare" risorse per accrescere il numero delle borse
oltre ad ottimizzare sforzi ed energie per l’investimento sui
giovani ricercatori. La strategia e l'interesse ad attivarsi
tempestivamente sul tema, come enunciato da Enrico Iachello nel suo
intervento, dunque, sembra condivisibile e sostenibile. Come
sicuramente sostenibile è il tema di un possibile futuro dottorato
sui "processi di costruzione delle identità territoriali".
Un tema strategico capace di radunare competenze diverse e
sicuramente risorse diverse creando quelle aggregazioni disciplinari
necessarie per la crescita, dell'Università come dell'ente di
ricerca. L'esperienza del Polo Archeologico di Palazzo Ingrassia, voluto con forza e lungimiranza direi da Enrico Iachello qualche anno
fa e nel quale convivono archeologi e storici del Dipartimento di
Scienze Umanistiche ed archeologi e storici dell'Istituto CNR che chi
scrive dirige, ci dimostra che già allora si era visto bene
anticipando quanto ora sancito dai decreti ministeriali appena
pubblicati.
Daniele Malfitana
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